Giardini Giapponesi ?? Renato Ronco

E' successo che qualche collega dopo aver visto una mia realizzazione abbia commentato: che bel giardino giapponese.

Il Giardino giapponese é un mondo particolare, ricco di storia e di cultura.

Tutto quanto compare in un giardino giapponese, pianta, pietra, acqua, oggetti, ha un preciso significato simbolico... ma di tutto questo io conosco molto poco!

Quando devo realizzare un giardino su un’area molto piccola, per ottenere un risultato eccellente, che colpisca l’immaginazione, che si presenti come un insieme complesso e completo, ma che abbia una sua essenzialità, devo fare delle scelte.

Non mi piace mettere troppe piante, “ridurrebbero” la dimensione del giardino.

Quando mi é possibile creo un piccolo ruscello, usando però pochi e grandi massi, impiego delle piante di piccola dimensione, ma con un aspetto “maturo”.

Se le distanze dai confini lo consentono, pur essendo l’area a disposizione limitata, inserisco in un angolo, vicino all’abitazione, qualche pianta di grande sviluppo, anche una sola, con la caratteristica di sviluppare, in pochi anni un bel tronco e che possa creare un’ombra non troppo intensa (taxodium, betula, ad esempio).

Elimino, gradualmente, negli anni, tutti i rami bassi fino ad un’altezza di tre metri da terra.

In questo modo, raggiungo molti risultati:

- ho creato una zona d’ombra, sempre utile per le persone e indispensabile per certe piante.

- posso godermi la vista dei tronchi, che quando saranno adulti risulteranno di grande effetto; il tutto arricchisce e da corpo al giardino.

- la permeabilità alla vista, non ostacolata dai rami bassi, non riduce la spazialità e la dimensione al giardino.

Ogni pianta che introduco deve avere un posto preciso, a ridosso di un masso, a ricadere sul ruscello e così via.

A guardare bene il risultato, per un profano, può assomigliare a un giardino giapponese, anche se non compaiono oggetti (lanterne, canne di bambù per giochi d’acqua, ecc).

Probabilmente certe idee mi sono arrivate proprio dall’osservazione e dalla consultazione di libri sui giardini giapponesi.

Ma lo spunto per una particolare soluzione può anche essere arrivato da più vicino, o da più lontano.

Quante volte andando in montagna o per boschi mi sono fermato ad osservare un masso di forma particolare, con un ginepro strisciante, un muschio, un’erba cresciuta in un certo modo, come solo in natura si può osservare?

Ho registrato mentalmente l’immagine, per cercare di riprodurla alla prima occasione.

A ben pensare, io prendo più idee osservando la natura che non dai parchi e giardini visitati.

Tutti credo, io senz'altro, inconsciamente o no copiamo continuamente , meglio dire prendiamo lo spunto.

Cerchiamo di proporre quanto abbiamo visto e trovato piacevole, arricchendolo e plasmandolo a nostro gusto. Credetemi, non é facile copiare. Negli anni della scuola,l’unica volta che ho copiato un tema, ho preso una insufficienza.

Il giardino che più apprezzo, é il giardino naturale, dove la mano del giardiniere si intuisce, più che vedere.

In questo momento sto lavorando ad un angolo, che potrebbe sembrare un “giardino giapponese”. Lavoro per un cliente molto pretenzioso. Il più difficile per cui abbia mai lavorato, che non é mai soddisfatto del risultato. Lo sto realizzando per me.