Ci sono piante, come le magnolie,
che non possono mancare nei giardini, tant’è che, almeno nel nord Italia, si può dire che non vi sia villetta che non ne abbia almeno una nel giardino. Di solito è una magnolia grandiflora, solidamente piantata al centro! A volte accompagnata con un Cedrus atlantica glauca. Oppure, quando lo spazio è piccolo, si tratterà di una magnolia stellata o obovata. Sono poco conosciute le magnolie, ovvero, le conoscenze degli addetti al lavoro si limitano a tre o quattro specie, e sempre quelle propongono ai loro clienti. Invece il genere magnolia costituisce un’universo di piante, centinaia, molto diverse tra di loro, da spoglianti a sempreverdi, da piccoli arbusti a alberi alti oltre trenta metri. Anche nella fioritura vi è molta variabilità; la maggioranza fiorisce in primavera, ma alcune anche in estate. Qualcuna a fioritura primaverile in estate rifiorisce parzialmente.
MAGNOLIE Renato Ronco
magnolia ann rosse
magnolia officinalis
denudata forest's pink
Ci sono delle specie, a forte sviluppo, che se riprodotte da seme impiegano anche 25 anni a fiorire; in questo caso per accelerare la fioritura si ricorre all’innesto. Il fiore della magnolia è stato soggetto a discussioni sulla distinzione tra petali e sepali. Alla fine, si è deciso di considerarli tutti e due come tepali, La famiglia delle magnoliaceae, (dal botanico francese Pierre Magnol) è molto vasta , non comprende solo magnolie, basta pensare al liriodendro, ma anche altri generi che spesso, anche su dei testi, vengono attribuiti al genere magnolia, come le Manglietia e Michelia. Successivamente la famiglia delle M. venne divisa in due sottofamiglie, le Liriodendroideae e Magnolioideae, ma non voglio addentrarmi nella vischiosa palude dell’inquadramento sistematico delle magnolie, troppo complesso. A complicare ancora di più il riconoscimento delle magnolie, bisogna aggiungere un grande numero di varietà e cultivar che si trovano ormai sul mercato, e la selezione continua. Se c’è una moda per tutto, anche per le piante, le magnolie non sono sfuggite a questa debolezza, hanno ormai conquistato il mercato degli appassionati. Questo ha contribuito alla diffusione di nuove varietà. Stanno aumentando i collezionisti di queste splendide piante e anche i convegni per discuterne tra esperti. I collezionisti, gli amatori, preferiscono specie e varietà più difficili da reperire sul mercato, a volte anche da fare crescere. Però più è rara, più è difficile da coltivare, più piace. Anch’io non sfuggo a queste debolezze, sono finalmente riuscito ad avere una Manglietia insignis, avevo visto i suoi splendidi fiori rosa-rosso in fotografia e me ne ero innamorato, ma mi sono cercato problemi, sapevo che questa pianta era un po’ sensibile al freddo di Torino, per ora dovrò tenerla in vaso e testarla prima di metterla a dimora. La magnolia più spettacolare che io conosca, non solo per le dimensioni, si trova a Padova, nel chiostro della Basilica di S. Antonio. E’ una Magnolia grandiflora, alta 25 metri, pare abbia 150 anni, e gode ottima salute. Non sono certo di dimensioni inferiori le M. acuminate del parco di Villa il Torrione di Pinerolo (To) e di Villa Taranto, ma sono spoglianti, d’inverno non tutti sono in grado di capire che sono magnolie, sono più simili al liriodendro.
m.ibrida
m. soulangeana
m. soulangeana
m. susan
Per la forma dei suoi frutti viene chiamata l’albero dei cetrioli. Fiorisce d’estate, in età avanzata, i fiori sono giallognoli e poco visibili.Le M. che più attirano gli appassionati in questi ultimi tempi, per fare un breve elenco, sono:
- M. macrophylla, inconfondibile per le sue foglie giganti, caduche e un po’ delicate, di un tenue colore verde, lunghe 80-100 cm, i fiori sono grandi, bianco crema. Questa pianta è apprezzata più per le dimensione delle foglie che non per la fioritura, che oltretutto avvenendo in estate si nota meno.
- M. delavayi, un piccolo albero sempreverde, un po’ sensibile ai freddi intensi, ma soprattutto sensibile alle nevicate che possono rompere i rami. Pur essendo sempreverde, non ha niente in comune con la M. grandiflora, le sue foglie sono più grandi, non lucide e di un verde meno intenso. Anche in questa specie la fioritura, poco vistosa, avviene d’estate, i fiori sono piatti bianco crema quasi gialli.
- M. Tripetala, un poco simile alla Macrophylla, anche lei spogliante, le foglie sono di poco più piccole,possono comunque raggiungere i 60 cm, i fiori bianchi sono un po’ più grandi e l’odore può essere sgradevole.
- M. Wilsonii, piccolo albero o arbusto deciduo, con la caratteristica di avere fiori penduli, a coppa, bianchi con gli stami molto evidenti di colore scuro.
- M. campbelli, può anche arrivare a grandi dimensioni, spogliante, dalle foglie grandi, come i fiori bianchi, ma possono anche essere rosa intenso,
a coppa e a piattino, e la fioritura avviene prima dell’emissione delle foglie.
- M. virginiana, un piccolo albero, che in funzione della zona climatica in cui si trova può
essere sempreverde o semideciduo, può anche spogliarsi completamente. Le foglie sono
glauchescenti nella pagina inferiore, i fiori sono profumati, a forma di coppa, di colore bianco o crema.
- M. hypoleuca, alberetto deciduo, con foglie grandi, all’inizio dell’estate sbocciano i suoi
i fiori profumati, a coppa, grandi, bianco-crema con stami e pistillo ben evidenti.
- M. elizabeth, alberetto spogliante, caratterizzato dai fiori a calice, decisamente gialli.
Queste sono alcune specie ricercate dagli amatori, non sempre le più vistose, non sempre le più facili da coltivare.
Sono ormai molte le persone innamorate delle magnolie.
Successe anche al professore goriziano Luciano Viatori. Attratto fin da bambino dalla natura e dalle piante, dopo aver visitato gli splendidi giardini inglesi, nel 1975 fece il grande passo, cominciò il suo giardino all'inglese. Alcune fotografie avute gentilmente dalla sig. a Marina Biasutti, dell’Associazione “Tra Fiori e Piante”, l’Associazione Orticola del Friuli-Venezia Giulia, ritraggono proprio alcune magnolie della collezione presente nello speciale giardino botanico Viatori. Guardando il sito dell’associazione, http://www.trafioriepiante.it, scoprirete quanto è ricca di giardini da visitare questa parte dell’Italia.
Abbiamo molte cose da imparare dal prof. Viatori, ad esempio di non arrendersi mai; per poter avere queste piante e altre acidofile in terreni poco ospitali, è ricorso a uno spesso strato di pacciamatura organica con risultati insperati. Con gli anni, con la selezione e l’ibridazione sono state create una moltitudine di nuove varietà, migliorando le caratteristiche principali, dimensione e colore dei fiori, profumo e soprattutto la precocità della fioritura. Nei vivai specializzati oggi troviamo splendidi ibridi di Soulangeana, con fiori più grandi e colori più nitidi. Anche i miglioramenti della denudata hanno portato a fiori più grandi e candidi. Dai bianchi fiori della M. stellata si è arrivati a cultivar con fiori rosa; con incroci interspecifici poi è stata creata la Loebneri con fiori sempre stellati sfumati di porpora. Anche sulla M. grandiflora si è lavorato da molti anni, la varietà più famosa è la gallisoniensis, anche chiamata ferruginea, caratterizzata dalla parte inferiore della foglia tomentosa e di colore ruggine.

Sono piante molto adattabili le magnolie, escluse poche specie,sopportano senza problemi i freddi inverni del nord Italia.Qualche problema può esserci nel caso di forti gelate tardive, se
arrivano che i fiori si stanno già aprendo possono pregiudicarne la fioritura danneggiandoli. Nelle
zone fredde, per limitare questi rischi è meglio piantare le varietà a fioritura precoce nelle esposizioni più a nord, in modo da ritardare la fioritura,riducendo così le possibilità di danni.
Amano la piena esposizione al sole, anche se una leggera ombra, specie i primi anni, può
essere utile.Le grandi foglie della M.macrophylla e M. tripetala possono essere danneggiate dai
forti venti.Abbiamo già visto che se riprodotte per seme -quasi tutte fruttificano regolarmente
-tendono a ritardare la fioritura, inoltre, nel caso delle varietà, non c’è la sicurezza di ritrovare i caratteri del genitore.

m. stellata select pink
un ibrido a fiori gialli
Alcune si riproducono abbastanza facilmente per talea, ma la tecnica più usata, anche per avere piante più robuste e precoci, resta l’innesto. Le magnolie sempreverdi sono splendide tutto l’anno, ma un po’ monocromatiche. Nelle magnolie spoglianti, almeno quelle a fioritura precoce, la primavera è spettacolare, ma anche l’autunno è apprezzabile, le foglie prima di cadere possono assumere splendidi, caldi colori.