Giardino Heller (Giardino Hruska)
Sono passati più di 40 anni dalla mia prima visita a questo giardino speciale. Allora era il Giardino Hruska. Ero giovane, 15/16 anni, con molti compagni, avevamo voglia di divertirci, di ridere. Si prestava poca attenzione ai giardini e alle piante. Ho però ancora davanti agli occhi questo signore (di origine russa) alto, magro, che ci ricevette, ci accompagnò nella visita e volle stringere la mano ad ognuno di noi. Ricordo la parte del giardino alpino, una miniatura delle Dolomiti, una ricostruzione meticolosa con l’inserimento di una collezione alpina impareggiabile. Ricordo anche la presenza di un giardiniere appassionato e una serra di tipo olandese piena di piante molto curate. Il successo di un giardino è sicuro quando la passione è nel proprietario e nel giardiniere.
Molte cose sono cambiate da allora.
Come è normale che sia, un giardino assomiglia al suo padrone. Hruska lo aveva inventato negli anni, arricchendolo continuamente. La sua presenza costante, la sua quasi pignoleria nella cura e presentazione della più minuta pianta era evidente.
Il nuovo proprietario, André Heller, è un’artista moderno ed eclettico, scultore, pittore, scrittore, regista ed è tutto quello che richiede inventiva e creatività.
Al contrario di Hrusca che aveva creato il giardino, quando nel 1988 Heller ha acquistato questa proprietà tutto era già stato fatto, anzi, dopo la scomparsa di Hruska il giardino ha subito anni di quasi abbandono.
Heller ama molto la natura, e quando in vacanza sul lago di Garda visita questo giardino ne rimane affascinato; inoltre è il luogo ideale per ispirare un’artista. Scoprire che è in vendita e comprarlo è cosa fatta.
La grande villa è stata completamente ristrutturata, rispettando le caratteristiche originali.
Heller ha inserito nel giardino opere di arte moderna, altre le hanno realizzate sul posto artisti suoi amici in punti strategici, ognuna con un preciso significato, alcune con storie curiose, come la statua di Ganesh. Rudolph Hirt, l’artista che l’ha realizzata in marmo di Carrara, ha dormito più notti nel giardino, per cercare i punti energetici dove la statua “voleva “ essere collocata; scoprendo che il posto scelto era già stato occupato dal Dio dell’acqua, difficilmente spostabile. Ha dovuto accontentarsi di un’altra sistemazione.
Il giardino sta assumendo una fisionomia che richiama atmosfere orientali. Contribuiscono a rafforzare questa immagine anche diverse opere, alcune arrivate dai paesi di origine, altre realizzate sul posto, di cui la più marcata è proprio la statua di Ganesh, dove non mancano mai incensi accesi e offerte di cibo. Piccoli manufatti in bambù completano il quadro.
Si entra nel bosco dei bambù oltrepassando la "Torij", la classica porta cinese.
Un’atmosfera magica, sorprendente e suggestiva è dovuta alla genialità di Heller: dal suolo scaturisce e si diffonde continuamente una nebbia che si insinua tra le canne, ottenuta con la polverizzazione di acqua ad elevata pressione.
E’ un giardino in continua evoluzione, alla mercé delle ispirazioni di un eclettico artista e con la presenza di una curatrice, Graziella Belli, che ne segue costantemente l’evoluzione e progetta le modifiche e la creazione di nuovi angoli con piante speciali. Il tema guida è la voglia di sorprendere il visitatore: e certamente ci stanno riuscendo.