Bistrattate conifere Renato Ronco
Queste povere conifere... Sono “passate di moda”. Come per tutte le cose c’é una moda, anche per le piante, ci sono quelle che fanno tendenza. Loro non più. Si leggono solo più articoli critici sull’impiego delle conifere nei giardini.
Voglio spendere due parole in loro difesa. Devo dire che anche io arriccio il naso quando vedo un giardino con piantato il residuo dell’albero di Natale. Al di là dell’inserimento estetico, ma normalmente i giardini in cui vengono piantati non ne patiscono, di solito vengono abbattuti dopo una ventina di anni, perché non si era tenuto conto di quanto sarebbero cresciuti.
Credo che le conifere siano presenze necessarie
nei grandi parchi, mentre non le immagino come piante isolate in piccoli
giardini.
Gruppi di conifere costituiscono delle masse insostituibili, quando non
vi sono limiti di spazio a loro disposizione, e la scelta é molto
varia, per dimensione, trama, portamento, colore.
Passeggiare nel sottobosco di conifere mi da una sensazione impagabile.
E’ come camminare su una spessa e silenziosa moquette.
Vi sono poi le conifere spoglianti, come i larix, le metasequoia, i taxodium,
e gli pseudolarix.
chamaecyparis lawsoniana
Vorrei poter organizzare un incontro con coloro che sono contro
l’impiego delle conifere nei parchi.
Tra l’altro, avete notato come sono sempre più battaglieri e
sicuri di se quelli “contro” a una qualsiasi cosa, rispetto ai
favorevoli?
Mi piacerebbe organizzare questo incontro all’ombra delle sequoie del Parco della Burcina, o del cedro di Montalenghe, oppure dei chamaecyparis dell’Arboretum Taurinense.
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