Profumi d’inverno. Non solo calicanto

La natura in inverno pare riposare. Per me è una bella stagione, gli alberi, privati delle foglie, consentono alla vista vedute nuove, orizzonti impensabili in estate, e poi forse mi piace per un altro motivo: non c’è l’urgenza delle cose da fare, non ci sono piante che si devono bagnare a tutti i costi, subito, altrimenti possono morire. I tempi si dilatano, quel che non si ha tempo - o voglia - di fare oggi si può fare domani.
In realtà le piante dormono ben poco, solo tutto si svolge a rilento. Ci sono piante che entrano in fase attiva all’inizio inverno, altre verso fine inverno. Si notano poco in questa stagione, allora alcune ricorrono ad un espediente: i loro fiori emanano profumi speciali “di prima classe” diceva Sir Peter Smithers, grande giardiniere, attento ai profumi dei fiori.


Il più conosciuto e amato è certamente il calicanto (Chimonanthus praecox), un arbusto, a volte alberello, spogliante che in pieno inverno produce fiori reclinati, di un colore giallo più o meno intenso e gola porpora scuro. Il suo profumo si sente a distanza, ed è sempre una sorpresa, perché arriva in una stagione da cui non ci si aspettata nulla. La sorpresa è anche dovuta al fatto che la sua fioritura non è mai scontata e non avviene sempre nello stesso periodo; influenzata dall’andamento stagionale o dai suoi capricci - le piante hanno ampliamente dimostrato di avere le stesse debolezze degli umani - può avvenire dall’inizio alla fine dell’inverno, in un arco di tre mesi.
E’ una pianta robusta, si adatta a tutti i terreni, non la spaventa la siccità estiva, caso mai sono i ristagni dell’acqua che possono provocare qualche problema alle radici.
Ai piedi del mio vecchio calicanto da sempre prospera un tappeto di violette selvatiche (Viola odorata), anche lei fiorisce in inverno, spesso verso la fine della stagione, ma mi capita di trovarla già a dicembre. Sul suo profumo nulla da aggiungere, si può trovare non solo nei boschi ma anche nelle profumerie. La varietà di colore viola, come il nome che porta, è la più profumata, predilige posizioni un po’ ombrose. Nei prati vicini, più luminosi, si trovano larghi cespi dai fiori bianchi o azzurri, più o meno pallido; generalmente queste non sono profumate, e contrariamente a quanto sostenevano i contadini, cioè che bisogna estirparle, altrimenti imbastardiscono e portano via il profumo alla vera violetta, non si disturbano a vicenda.


Altra regina dell’inverno è la Daphne, anzi le Daphne.
Daphne bholua, un piccolo arbusto più o meno sempreverde era proprio la più amata da Peter Smithers, portata direttamente delle montagne dell’estremo oriente nel suo speciale giardino, sopra Lugano (Svizzera), ha poi colonizzato il sottobosco. La fragranza dei suoi fiori di un pallido colore rosa è di “prima classe” e oltretutto fiorisce in inverno.
Daphne mezzereum è spontanea nei nostri boschi e sopporta i terreni calcarei.
Perde le foglie in inverno e i suoi fiori rosa e profumati anticipano la primavera.
Le Daphne sono allergiche ai trapianti e poco longeve, ma quando si trovano a loro agio si riproducono da seme spontaneamente.
Sarcococca confusa- Sarcococca hookeriana -Sarcococca digyna sono piccoli arbusti sempreverdi, quasi rustici che amano posizioni di mezza ombra e appartengono alla famiglia delle buxaceae.
Sono poco conosciute dai giardinieri e di conseguenza si vedono poco nei giardini.
Forse la causa è dovuta al fatto che la loro fioritura non è appariscente. I piccoli fiori bianco/verde sono un po’ celati dalle foglie, ma il loro profumo, nella seconda metà dell’inverno ripaga ampliamente chi l’ha voluta nel suo giardino.