L'albero delle sette virtù

di Renato Ronco
Pubblicato su "Case&country"

Penso sempre di più che non debba esserci un confine netto tra il giardino, il frutteto e l'orto. Si usava, ora un po' meno, relegare, nascondere l'orto e il frutteto negli angoli meno visibili dalla casa, senza pensare che sono proprio le parti del giardino più vissute e utili alla vita quotidiana.
Se un albero da frutto deve trovare spazio nel giardino, ai primi posti c'è certamente il caco. Per la sua origine dalla lontana Cina venne chiamato mela d'Oriente, per i cinesi era l'albero delle sette virtù, il suo nome botanico è Diospyros kaki. Il Diospyros virginiana è normalmente usato come portainnesto. Pare che la prima pianta sia arrivata in Italia a Firenze, nel giardino di Boboli.
Le mie cinque piante sono pressoché centenarie, ma non pensatele gigantesche, la crescita del caco è molto lenta.

Tra tutte le piante da frutto che ho, queste non mi hanno mai tradito; anche nelle annate peggiori, per le piogge persistenti o per le spaventose siccità estive, dove ho visto morire anche le robinie nel bosco vicino, i miei alberi di caco in autunno erano sempre carichi di frutti.
Non li ho mai potati, non ho mai fatto alcun trattamento, non ho mai riservato loro nessuna attenzione.
So che le piante di caco possono essere complicate, ad esempio dioiche, e quindi richiedere degli impollinatori, ma non ho mai approfondito: le mie devono essere tutte partenocarpiche, perché i frutti non sono mai mancati e per la maggior parte privi di semi; caso mai qualche volta sono così tanti che possono rompere, con il loro peso, qualche ramo.
Sopportano il freddo senza problemi e crescono su terreno argilloso/calcareo.
In autunno le foglie dei cachi assumono dei colori splendidi, dall'arancio al rosso, tanto da fare invidia a un liquidambar.
I suoi frutti, specialmente al nord, non maturano sull'albero, ma bisogna raccoglierli prima dell'arrivo del gelo, meglio ancora prima delle tardive piogge autunnali che ne possono annerire la buccia.
Se parliamo del frutto è il momento di passare ai difetti.
E' un frutto dalla maturazione difficoltosa, e se non è ben maturo la sua polpa “allappa”, allega la lingua e il palato e rende sgradevole mangiarlo; inoltre quando è maturo non si conserva a lungo e non è facile il suo trasporto perchè i frutti non si possono sovrapporre.
C'è un trucco per farli maturare velocemente una volta raccolti, ed è quello di metterli in un contenitore chiuso in compagnia di qualche mela ben matura, anche una semplice borsa di plastica può andare bene. Non avviene una magia, semplicemente le mele mature emettono etilene e questo accelera la maturazione dei frutti.
La produzione delle mie piante è così abbondante che la gran parte rimane sugli alberi fino a inverno inoltrato, ed è un piacere vedere questi alberi, ormai privi di foglie, “addobbati” coi i loro bellissimi frutti arancio. E' anche una gioia per gli uccelli, che si radunano per banchettare. Le splendide cesene, Turdus pilaris, uccelli di passo, tutti gli anni si fermano molti giorni, fino a che non hanno esaurito tutte le scorte.