Giuliana Vormola Renato Ronco

i futuri giardinieri

Ci sono giardini importanti, con tanta storia, voluti da
persone amanti del verde, realizzati a volte solo per
se stessi, a volte per impressionare i visitatori, per
dare loro un’immagine della propria importanza.
In un parco per quanto possa essere importante,
magari per il progettista che lo ha disegnato,
percepisco subito se tra chi lo cura c’è ancora una
persona sensibile e innamorata delle piante e del
giardino, non importa se ne è il proprietario o il
giardiniere.

Conosco botanici importanti, e spesso, stando vicino a
loro in un contesto verde, non ho visto il manifestarsi
di questo interesse, non ho visto i loro occhi
illuminarsi davanti ad una pianta, la curiosità e
l’entusiasmo nel parlarne, la conversazione
interrompersi nel vedere una un albero, un fiore, un
particolare.

Forse sanno tutto delle piante, quantomeno troppo, non vedono più novità; ma se questo è il
prezzo da pagare per la conoscenza acquisita, ebbene io sono contento dei miei limiti che mi
concedono ancora entusiasmi e scoperte nuove.
Si chiama “Il Baulino” il giardino di Giuliana, e non è nemmeno “suo”, ma parlando con lei di
piante, si intuisce subito oltre alla preparazione, la curiosità, l’interesse che questo mondo
risveglia in lei accendendole gli occhi.
Sotto il patrocinio del comune di Caselle (To) l’Associazione Vivere il Verde con Giuliana ed
alcuni fedelissimi ed attivi amici a partire del 1997 ha adottato quest’area dalla storia
antica. Prima lebbrosario, poi convento-ospedale, successivamente parte di un cimitero. Ora
è il giardino della casa di riposo “Giovanni Baulino” e, grazie all’associazione di Giuliana,
finalmente è diventato un luogo di riposo e svago ma anche un’area dove vengono promosse
iniziative culturali.
E’ un giardino giovane quello del Baulino. Non è neanche molto grande. Ma merita di essere
citato per come è stato creato da Giuliana ed i suoi amici, dedicandogli molto tempo e molta
passione.
In uno spazio di 1500 metri sono state inserite oltre 500 piante diverse, ma non a casaccio.
Sono stati creati dei bei “border” contro i vecchi muri che lo racchiudono da due lati,
lasciando ampi spazi liberi per non ridurne la dimensione e in piccole isole sono state inserite
collezioni di piante alpine e piante officinali.
Il Baulino è un giardino didattico, e questo è un’altro merito di Giuliana. Il suo voler divulgare
la cultura del verde, partendo proprio da chi è più aperto e curioso: i bambini. Ed è
importante che ai bambini venga presentato questo mondo che potrà risvegliare in loro una
sensibilità e riservargli emozioni per tutta la vita.
Attraverso la sua associazione -Vivere il Verde - promuove anche corsi amatoriali per adulti
e appassionati.
Conosco parchi importanti, botanicamente importanti, ricchi di piante rare e completamente
dimenticati dai loro responsabili perché assolutamente privi della passione necessaria per
“custodire” questi patrimoni. Che peccato, per tutti noi, che a persone come Giuliana non
sia capitato di potersene occupare.


http://www.vivereilverde.it

 

Border in veste autunnale